venerdì 28 dicembre 2012

Scribd.com e Issuu.com, ovvero il modo migliore di condividere i vostri PDF


Oggi torno a parlare di piattaforme in vista di un post più corposo che mi vedrà tirare le somme dopo circa sette mesi di autoproduzione letteraria. Come insegna Konrath (autore statunitense di cui ho già parlato) elencherò le cifre inerenti i miei tre ebook, il mio blog e il mio sito Internet per capire dove si può migliorare e fare di più.

Ma veniamo al sodo: Scribd.com e Issuu.com sono due piattaforme ideate per caricare su Internet file di diverso formato, PDF inclusi. Insomma, se cercate un sito Internet dove mettere a disposizione di tutti i vostri testi, questi fanno al caso vostro. Rispetto alle dirette concorrenti presentano infatti numerosi vantaggi. Innanzitutto i loro servizi sono gratuiti - è sufficiente iscriversi per poter trasferire i propri testi che risulteranno così visibili a ogni utente. Inoltre, non c'è una data di scadenza come capita su altri portali dove i file sono scaricabili per un periodo breve (di solito 45 o 60 giorni). Unica "pecca": su Scribd, per poter salvare sul proprio PC un file di un altro utente, è necessario essere iscritti al portale - ma l'operazione ruba pochi minuti.

Qualcuno potrà domandare: perché caricare su Internet un PDF quando posso benissimo copiare il testo sulle pagine del mio sito o del mio blog, senza tante complicazioni? Ebbene, questo è uno dei primi insegnamenti che ho carpito dalla Rete all'inizio di quest'anno: le opere (siano esse brevi racconti, poesie o articoli giornalistici) devono essere scaricabili da Internet, e non semplicemente leggibili o disponibili.

La ragione è semplice: così facendo permetterete ai visitatori di scaricare il testo e archiviarlo sul proprio computer/tablet/cellulare in modo da poterlo leggere in un secondo momento, per esempio lungo il tragitto casa-lavoro o in viaggio. Ma non è solo la comodità del lettore che giustificherà tale scelta. Il file presente sul suo database rappresenterà infatti un memorandum costante della vostra esistenza, un incentivo alla lettura del testo e - allo stesso tempo - al download di ulteriori ebook o scritti. Per di più, è molto facile che l'utente condivida il testo con qualcun'altro grazie a un'e-mail o a un semplice copia/incolla, se sarà di suo gusto. Infine, vi sarà più facile tenere d'occhio il numero di download per capire che cosa piace di più ai vostri lettori.

Le piattaforme dedicate agli ebook in formato EPUB e MOBI (Smashwords, Stealth, Amazon,...) sono quindi sì importanti, ma non sottovalutate ciò che Scribd e Issuu possono fare i vostri file PDF. Il successo di voi, penne indipendenti in erba e non, passa anche da loro.

lunedì 3 dicembre 2012

Mauro Casiraghi, da Fazi Editore ad Amazon


Il post di oggi è dedicato a una nuova realtà. Dopo aver discusso di recente di autori passati dall'autoproduzione all'editoria tradizionale, oggi parliamo di una Penna che ha fatto il viaggio inverso e che contribuisce a rendere l'indipendenza letteraria sempre più possibile, sempre più degna di essere scelta. Stiamo parlando di Mauro Casiraghi, sceneggiatore televisivo ed esordiente per Fazi Editore con La camera viola nel 2007 e vincitore di due importanti riconoscimenti letterari l'anno successivo - il Premio Carver e il Premio Cassola.

In un'interessante intervista rilasciata a Bibliocartina, Casiraghi offre degli inediti scorci dell'editoria italiana. Innanzitutto i risultati commerciali dell'esordio con Fazi: "2000 copie cartacee ed altrettante in ebook"; un "discreto successo". L'ennesima dimostrazione che oggi, anche riuscendo a pubblicare con una casa editrice importante, non è evidente vendere ingenti quantità di libri.

Una seconda sorpresa deriva dal racconto di Casiraghi circa la caccia a un editore per la sua seconda opera, Un chilo di cenere. Una ricerca infruttuosa durata oltre un anno, e questo nonostante i contatti accumulati grazie all'esperienza con Fazi e il beneplacito di editor di punta. Tutti gli hanno confermato la validità del testo, nessuno sapeva come si sarebbe potuto promuovere un libro del genere sul mercato editoriale odierno.

Da qui la decisione di autoprodursi e affidarsi all'agenzia letteraria AC² Literary Agency, fondata dall'ex traduttrice Anna Mioni (qui un'intervista sulla sua carriera). L'esperienza di questa Penne indipendente può quindi essere istruttiva anche a livello di modus operandi, dato che le sue dichiarazioni comprendono dettagli sulla commissione destinata all'agenzia. "Pubblicando con Amazon ottengo in ricavato il 70% del prezzo di copertina, mentre il 30% rimanente lo trattiene Amazon. L’agenzia letteraria riceve invece il 10% del mio ricavato".

Rimpianti? Uno solo, quello di non poter produrre il romanzo in formato cartaceo. Una mancanza che potrebbe condurlo ad accettare in futuro la proposta di una casa editrice, ma tant'è: il dado è ormai tratto. La decisione di Casiraghi - sia essa motivata dall'impazienza di pubblicare o da ragioni di marketing, tutto è possibile - avvalora sempre di più l'ipotesi dell'autoproduzione in campo editoriale, a patto che sia vincolata dal lavoro di professionisti precedentemente assunti. Per concludere, rinvio a un'ulteriore analisi del caso Casiraghi da parte di Scuola Twain con approfondimento sull'attuale situazione editoriale in Italia e al lungimirante post di Antonio Tombolino, fondatore di Narcissus che spiega quali rischi e opportunità offre questo momento di crisi.