lunedì 19 marzo 2012

Passo #1: scrivere un buon libro - Decalogo

Con questo posto inauguro una nuova etichetta (o aggregatore di post) intitolata "I X passi per autoprodurre un libro". No, non esultate. Non è così facile. La X non sta per il dieci romano, ma per l'incognita matematica. Io amo le liste, credetemi, ma dato che questo è un blog in fieri (o in divenire, se a questo punto del post odiate il latino) non ho ancora la lungimiranza di sapere esattamente quanti passi comporta l'autoproduzione. So però qual è il passo #1: scrivere un buon libro.

Semplice, no? Non sta tutta qui la formula del successo, certo, ma è comunque un primo, importante passo.

Ah, vi state chiedendo come si fa a scrivere un buon libro? Suvvia, troverete migliaia di consigli su Google! Per non ripetere la solita pappardella, io mi esibirò in un decalogo - uno vero, stavolta: non potevo mentirvi già nel titolo del secondo post - sulle cose che dovete fare per non scrivere un buon libro.
  • 1) Voi siete scrittori, non lettori. La vostra, unica lettura è il manoscritto. Altri libri? Puah! Vi fanno perdere solo tempo e rischiate di annacquare il vostro stile. Un grande scrittore non deve essere un grande lettore.
  • 2) Non comparate il vostro manoscritto con i libri di riferimento presenti sul mercato e non inquadratelo in un genere letterario. Voi non avete bisogno di fare confronti per sapere se state adottando dei cliché o degli stereotipi. Il vostro capolavoro sfugge alle facili definizioni. Non preoccupatevi se non c'è nessun romanzo simile al vostro nella top 1000 dell'editoria del vostro Paese, il motivo è semplice: voi siete unici e memorabili.
  • 3) Ignorate i manuali di scrittura e di revisione. Che si credono questi autori, di potervi insegnare a scrivere? A voi? Ma non lo sanno che ai gatti non si insegna ad arrampicare? E poi che barba, questi testi sono sempre così noiosi, traboccanti di regole... La scrittura è esclusivamente spontaneità, estro, creatività; mica può essere anche faticosa!
  • 4) Concentratevi sul vostro manoscritto ed escludete qualunque altra forma di scrittura. Variare il proprio stile con post da pubblicare su blog, articoli e racconti è del tutto inutile. E poi rischiate di farvi conoscere prima che esca il vostro capolavoro e accediate alle librerie per firmare gli autografi.
  • 5) Non andate a caccia delle esperienze di altri scrittori su Internet e non cercate di imparare dai loro errori. Ve lo ripeto: voi non sbaglierete nulla, siete perfetti così.
  • 6) Non rileggete o revisionate quello che scrivete! Mai, proprio mai. Rischiereste di eliminare refusi, ripetizioni, errori grammaticali: tutti prodotti della vostra spontaneità, del vostro estro, della vostra creatività! Anzi, sapete cosa dovete fare? Non appena scrivete la "E" di "FINE" correte in copisteria, stampate un centinaio di copie del manoscritto e speditelo il giorno stesso. Non cadrete in tentazione.
  • 7) Effettuare ricerche per dare verosomiglianza alla trama è del tutto superfluo. Il romanzo è prodotto dalla vostra immaginazione e fantasia, mica dai freddi dati di una statistica. Bleah!
  • 8) Tenete quello che scrivete solo per voi, non fatelo leggere a nessuno. Solo l'editore ha gli strumenti per giudicare elogiare il vostro operato e proiettarvi in cima alle classifiche di vendita.
  • 9) D'accordo, la regola di prima è forse troppo restrittiva. Facciamo così: potete far leggere il manoscritto a un massimo di tre persone, ma dovete essere certi che vi riempiranno di complimenti e si congratuleranno sin da subito con voi per il grandioso successo che presto raggiungerete. Di solito un genitore, un fratello o una sorella e un altro parente più o meno stretto (al limite limite il/la migliore amico/a) svolgono bene questo ruolo.
  • 10) Evitate con tutte le vostre forze chi potrebbe biasimare il vostro lavoro. Questi invidiosi, questi arroganti! Chi l'ha detto che le critiche aiutano a crescere? E poi voi siete già a un eccellente livello, chi ve lo fa fare di sorbirvi analisi e suggerimenti per rivedere piccole, minime, invisibili sbavature sull'uso dei congiuntivi e sulla consecutio temporis?

Infine, in chiusura di post, vi rivelo un piccolo segreto: tutti gli scrittori partono rispettando la maggior parte di queste regole, ma con il tempo si impara a disubbidire. Ribellatevi, e presto avrete un buon libro tra le mani.

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